In breve
Chiesa parrocchiale edificata tra il 1750 e il 1779.
Di particolare interesse l'organo, come la chiesa, in forme barocche.
È stata edificata tra il 1750 e il 1779 su progetto degli architetti Pedrotta e Del Carretto. L'edificio riprende lo schema esagonale con cappelle ovali compenetranti disposte secondo le diagonali.
La facciata, sobria pur nell' andamento modulato e mosso tipico dello stile barocco, è in mattoni a vista, come le migliori creazioni del barocco piemontese.
Il portale è inserito in un disegno comprendente due false colonne, pure in mattoni, e un architrave a emicido sporgente. Sul lato di sinistra svetta il campanile, intonacato in giallo, con cuspide a bulbo.
L'interno, maestoso e raccolto al tempo stesso, è a pianta grosso modo esagonale, con gli angoli smussati, aperti in cappelle, tanto da dare al fedele l'idea della circolarità.
In effetti la parrocchiale di Bubbio è l'unica tra le chiese della valle a non insistere sull' asse orizzontale, ma a far perno con tutta la pianta sul punto centrale.
È a una sola navata, tanto larga quanto lunga, con cinque esedre occupate da altrettanti altari. Altri due altari si trovano a destra e a sinistra dell'altare maggiore.
Quello di sinistra è dedicato alla Madonna Assunta, patrona della parrocchia dal 1779, con una bella tela probabilmente del Gorzio.
Gli altri altari sono dedicati a San Giuseppe da Copertino, San Giuseppe morente (a sinistra), alla Madonna di Pompei, alle Anime del Purgatorio (a destra).
Due bei pulpiti lignei serviti un tempo per dispute teologiche e sermoni al popolo, si appoggiano a due piloni, all'incirca a metà della chiesa.
Ai lati dell'altare si trovano due matronei e nell'abside di fondo pregevoli affreschi di L. Morgari di Asti, rappresentanti la Tentazione di Gesù e Gesù sul Monte degli Ulivi.
Il fonte battesimale, scolpito in legno, è posto in una nicchia separata, sulla parete destra della chiesa.
Monumentale è l'organo di forme barocche, di cui è stata completata all' epoca solo la facciata a vista.
Fonte: Brano tratto dalla collana: Comuni del Piemonte - a cura della Direzione Istituzionale dell'Assemblea Regionale